I campi aurici
Cosa succede alla nostra energia quando ci troviamo in presenza con altre persone? Il nostro campo aurico nella sua totalità dei 7 corpi sottili, ha un’ampiezza di diversi metri, molto variabile a seconda del momento e della persona, ma generalmente si propaga per un raggio di circa 6-7 metri dal centro del nostro corpo fisico. Inutile dire che quando ci avviciniamo a una persona, anche solo di circa una decina di metri, i nostri corpi sottili entrano in contatto fra loro creando una nuova dimensione energetica e inizia ad aprirsi una infinita miriade di possibilità alchemiche.
Ciò che siamo è nei corpi sottili
I nostri corpi sottili, sostenuti dai chakra al loro rispettivo centro, sono la parte non visibile della nostra individualità, tutto quello che non vediamo ad occhio nudo, ciò che sta aldilà del corpo fisico materiale. Ciò che gli occidentali intendono nella definizione della parola “psiche” è materiale energetico che costituisce il nostro campo aurico, come pensieri, emozioni, intuizioni, sensazioni, essenziali energetici come l’amore, il coraggio e tantissimi altri. È un mix che definisce la nostra individualità unica così come i nostri disequilibri, condizionamenti, credenze e forme disturbanti. Materiale non visibile, alcuni lo chiamano energia sottile, altri lo chiamano corpi elettromagnetici, ma non ha importanza il nome.
I sistemi individuali interagiscono, inizia l’alchimia
Quando entra in contatto con il campo aurico di un altro individuo accadono delle interazioni governate dalle intelligenze dei diversi livelli di coscienza, dei chakra che strutturano i campi aurici, i quali agiscono come delle forme viventi secondo la loro natura aldilà della nostra coscienza mentale. Spesso iniziamo a sentire che cambia qualcosa, potrebbero arrivare sensazioni, stimolazioni, cambiamenti della nostra energia, sinergie positive ma a volte può succedere il contrario: emozioni di tipo negativo, chiusure oppure sensazioni che qualcosa in noi non fluisce o addirittura ci ostacola.
Tutto questo si amplifica ulteriormente se ci troviamo in uno spazio con tante persone, un mix che solo attraverso il nostro sentire possiamo comprendere se è buono e sano per noi mantenere quello spazio usandolo a nostro beneficio, oppure abbandonarlo.
Lo spazio della meditazione si apre
Più difficile diventa quando sentiamo che non è sano ma la situazione ci impone di stare lì, e non possiamo fare altrimenti. Ecco che si presenta una nuova opportunità, quella di imparare a gestire la nostra energia sperimentando un movimento che ci permetta di trasformare un disequilibrio che sta generandosi in noi. Lo spazio della meditazione può aprirsi: se ci lasciamo guidare dal sentire per attivare il nostro movimento, abbandonando il mentale, arriveranno delle risposte dalla nostra intelligenza più profonda e avremo la possibilità di osservare un nuovo spazio di consapevolezza.
Spesso non è facile, ma facendo attenzione e provandoci, di volta in volta avrai la possibilità di vedere sempre un pò di più, allora è meditazione, la trasformazione può accadere. 💚
Loris Castagnoli