“La prima cosa importante che mi fu insegnata al mio ingresso nel monastero,” disse il colonnello, “fu questa: il corpo ha sette centri energetici che potremmo chiamare vortici. Gli Indù li chiamano chakra. Sono campi elettrici potenti, invisibili a occhio nudo, tuttavia assolutamente reali. Ciascuno dei sette vortici ha il proprio centro in una delle sette ghiandole a secrezione interna del sistema endocrino corporeo e ha la funzione di stimolare la produzione ormonale della ghiandola. Sono gli ormoni a regolare tutte le funzioni del corpo incluso il processo di invecchiamento”.
“In un corpo sano, ciascuno di questi vortici ruota a grande velocità, permettendo all’energia vitale detta anche ‘prana’ o ‘energia eterica’ di scorrere verso l’alto attraverso il sistema endocrino. Ma se uno o più di questi vortici rallenta, il flusso di energia vitale ne risulta inibito o bloccato, e… ecco, è così che potremmo definire l’invecchiamento e un cattivo stato di salute”.
“In un individuo sano i vortici rotanti si estendono dall’interno del corpo verso l’esterno, ma nei vecchi, nei deboli e nei malati, raggiungono sì e no la superficie. Il modo più rapido per riacquistare giovinezza, salute e vitalità è quello di avviare il normale movimento rotatorio dei centri. Un risultato che si può ottenere con cinque semplici esercizi. Ciascuno di essi, preso a sé, è efficace, ma sono necessari tutti e cinque per ottenere i migliori risultati. In realtà, non sono esercizi veri e propri; i Lama li chiamano ‘riti’ ed è con questo termine che mi riferirò a essi d’ora in poi”.